Vale più un “frammento” di
Epicuro su,,, che cosa.? Ad esempio su la “frugalità” che un trattato . Fa eccezione il libretto di Paolo Legrenzi (Frugalità ,Il Mulino, 2014 ). E mi piace porlo in relazione al frammento della Lettera ad Idomeneo di Epicuro (v-lo in Epicuro, Opere, frammenti, testimonianze , a cura di Gabriele Giannantoni, Economica Laterza, p. 99) dove a chi ha poca familiarità con il pensiero e la vita de nostro filosofo, può apparire poco comprensibile il senso dell’esortazione :“ Facciam gran conto della frugalità, non perché sempre si debba stare a regime semplice e parco. Ma per essere senza preoccupazioni rispetto a queste cose”. Come dire che far parte del nostro stile di vita, la frugalità diventa normale e sufficiente il poco-
Il raffronto è con quanti si legge in Legrenzi alle pagine ad es. 27 e 137: “In questo caso (v- supra il rif, a p,27 di Legrenzi il fine della frugalità appare in se stessa ed è la tranqullità d’animo che produce
Il ns “gran” libretto del Legrenzi è tutto epicureo anche se il nome del ns filosofo non è mai menzionato ma lo è uno deli ispiratori ,, Il Thoreau Henry David, l’”ascetico puritano” come Egli si definiva da vero filosofo naturalista qual’era-.
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