Tutto finirà a taralluzzi e vino?
Leggere nel profondo di questo Papa non è di tutti. Lo storico e il giornalista pressapochista ne farebbe subito (come sta accadendo)una lettura storicistica: apre la porta a tutti mentre chiude in Vaticano materialmente quella che ha segnato quell’ “apertura” sull’aborto (parola che mi fa ribrezzo solo a pronunciarla: v.il nostro intervento a “difesa della vita”).
La “misericordia” che si manifesterebbe con l’assoluzione sacerdotale presuppone o non il sincero e reale pentimento del peccatore?
Se è così, allora, da oggi in poi (ecco la lettura, al contrario, antistoricistica) la condanna di questo peccato sarà ” senza misericordia” e si accompagnerà a quella della Chiesa-ortodossa del patriarca di Russia sul matrimonio dei naturalmente diversi. I due temi non vanno separati e fanno parte dello stesso grande tema di oggi. E ciò perché c’è di mezzo la procreazione. In nome della quale (e contro la misoginìa) dovremmo vivere l’esperienza bergogliana. Bergoglio crede nella rinascita dell’uomo ed il peccato ( cose di cui la coscienza collettiva avverte il disvalore) gli sembra, ed è, il miglior veicolo per tale percorso.