
L’Unione sognata che va in frantumi.
Oggi,12 marzo 2017, che sono a corto d’ idee,
mi son detto: compro La Lettura. Chi sa che…, i miei amici scrittori mi suggeriscano qualcosa di nuovo. Intendo dire di inesplorato. Capite?
E così ho fatto. Ma nulla di tutto quello che pensavo. Perché mi si offrì in prima pagina una doppia data: 1957.2017. E subito sono stato assalito dai ricordi ,di quando scrivevo come titolare della Cattedra europea “Jean Monnet “ in quel di Camerino sull’Europa in progress .Da quella prima pietra ch’era la CECA del 1951 ai Trattati istitutivi del 1957 fino all’Atto unico del1986 col Trattato di Maatricht con una vera e propria “rifondazione” della Comunità economica europea in Comunità europea. Si preannunciava l’Unione dei popoli che avrebbe dovuto far nascere quell’idea di sovranazionalità ( sia pernesso di rinviare a Capizzano. Il Codice di diritto europeo, Editrice La Tribuna, Piacenza, 1998 , p.9 ss. Nonchè , sempre di Capizzano, “El rol de Europa frente a los processos de integracion en el mundo y la leccio historica de Jean Monnet” in Guida alle Giornate e al Corso Jean Monnet di Dirito agrario comunitario, maggio 1995 , Università di Camerino,) nel rispetto delle identità culturali dei singoli paesi e delle loro specificità regionali che ne avrebbero fatto parte, così come poi avvenne nel corso degli ultimi tre decenni. Ma occorreva fare i conti con i “ nazionalismi” che sono causa interna di disgregazione della Comunità e messa in crisi dello spirito comunitario evocato, con sapiente tenacia e intelligenza dai padri fondatori come Jean Monnet che temevano quella digregazione che e ora è perseguita apertamente con le nascenti demagogie dei Le Pen e Salvini e tante altre menti politicamente malate. Non trova infatti alcuna giustificazione storica un promesso , con dabbenaggine , ritorno alla protostoria dell’Europa.
- Sembra di assistere alle costruzioni artificiali, ma irrealizzabili perché antistoriche dei maitres à penser su cui si è adagiata, ma nell’inconsapevolezza degli adepti ( v. sulle complesse vicende storiografiche Pascal Arnaud (Iberi, Celti , Liguri, in La Storia diretta da A. Barbero, vol. 9, p.280 e rif. alla Lega Nord a pag. 293) in Italia del Nord quella forza politica minoritaria che intende raccogliere non più che delle briciole della torta Italia su cui famelicamente sta costruendo la sua storia un sistema politico corrotto.